KA è lo spirito dell’eterna erranza, una rappresentazione mitica presente in diverse culture africane che simboleggia il movimento e l’energia che esso produce nello spazio e nel tempo. KA evoca la memoria del viaggio e del desiderio e la sua rappresentazione geroglifica, composta da due braccia alzate, indica l’energia sovrannaturale che viene trasmessa dalla divinità all’umano in una sorta di abbraccio protettivo.

L’erranza nella storia dell’umanità non ha mai significato un movimento isolato, ma anzi ad essa erano spesso associate pratiche collettive legate alla religione, alla musica, alla danza. Una forma di racconto di interi popoli che, nei secoli, è stato tramandato e si è declinato attraverso generi e linguaggi artistici diversi, che potessero trasmetterlo nel tempo e nello spazio.

L’erranza oggi è la quotidianità, presente e passata, volontaria o forzata, di molte persone che si muovono lungo le rotte migratorie per abitare altri spazi e costruire altre possibilità di vita diverse da quelle di origine. L’erranza è quindi oggi, forse più che mai, una condizione ineliminabile della contemporaneità, una dimensione che ci aiuta a ricostruire nuove nozioni di identità, relazione, riconoscimento e condivisione con l’altro da sé.

KA-Rassegna per un nuovo immaginario migrante nasce come progetto approvato dal MIBACT (MigrArti Cinema) per la realizzazione di una rassegna cinematografica dedicata al tema delle migrazioni contemporanee e che si svolgerà tra giugno e luglio 2018 nella Regione Marche, partendo dalle città di Jesi e Senigallia.